1. Globalizzazione dell’economia e universalita` del diritto
1. La globalización de la economía y la universalidad del derecho ................................. »1
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Francesco Galgano – Fabrizio Marella (Diritto e prassi del Commercio Internacionale)
Per piccoli passi, ma con moto costante, l’umanita` acquista coscienza della propria universale identita`. Per millenni e` vissuta all’interno di ristrette comunita`, chiusa entro villaggi non comunicanti fra loro; ora va ricuperando il senso della propria appartenenza ad un «villaggio globale», esteso quanto il globo terracqueo in cui vive.
Para los pequeños pasos, pero con movimiento constante, la conciencia de la humanidad adquiere
identidad universal. Durante miles de años se vive dentro de la comunidad restringida,
cerrado no comunicante dentro de los pueblos entre ellos; ahora va redimiendo el
sentido de pertenencia a una "aldea global", como el prolongado
globo terráqueo en el que vive.
L’espressione «villaggio globale» e` stata coniata, vent’anni or sono (1 ), per rappresentare una vicenda dell’economia moderna, in atto dalla meta` del secolo: l’allargamento dei mercati dagli originari ambiti locali e nazionali ad ambiti sempre piu` vasti, fino alla loro globalizzazione, alla instaurazione di un unico mercato mondiale. E` l’aspirazione all’universalita`, per dirla con John Stuart Mill, dell’homo oeconomicus, di un «essere senza patria», come Levin Goldschmidt aveva definito il mercante, ossia di una sola dimensione dell’uomo, non dell’uomo nella pienezza della sua identita`.
La expresión fue acuñada "aldea global" es, hace veinte años (1
), Para
representan cada uno una economía moderna, implementado por el meta` siglo:
la expansión de los mercados en los antiguos niveles locales y nacionales para áreas
cada vez más extensa, hasta que su globalización, el establecimiento de una
mercado mundial único. Es la all'universalita` aspiración, para citar a John
Stuart Mill, el homo economicus, un "ser personas sin hogar", como Levin
Goldschmidt había llamado el comerciante, que es sólo una dimensión del hombre,
ningún hombre en la plenitud de su identidad.
Sul concetto di mercato globale bisogna pero` fare chiarezza.
Cominceremo con il riferirci a tre possibili modi di essere dell’economia
di mercato, i quali corrispondono ad altrettanti stadi della sua evoluzione:
a) ci riferiamo in primo luogo all’economia a mercato nazionale. Qui tutte
le funzioni economiche si svolgono all’interno di un medesimo paese: cosı` il
reperimento dei capitali, l’approvvigionamento delle materie prime e l’acquisizione della forza lavoro; cosı` inoltre l’organizzazione della produzione; cosı`
infine il collocamento dei prodotti e il loro consumo.
Sobre el concepto de mercado mundial `Pero tenemos que dejar las cosas claras.
Vamos a empezar con hacer referencia a tres posibles formas de ser de la economía
mercado, que corresponden a la misma etapa de su evolución:
a) nos referimos principalmente a la economía en el mercado nacional. aquí todo
funciones económicas tienen lugar dentro del mismo país: Cuando por lo que la
el aumento de capital, la adquisición de materias primas y la adquisición de la fuerza de trabajo; Cuando así también la organización de la producción; cuando así se
Por último, la colocación de productos y su consumo.
In questo stadio originario dell’economia le dimensioni del mercato coincidono con quelle dello Stato: e`, se di questa coincidenza territoriale si ricerca un riscontro nella storia del pensiero moderno, lo Stato commerciale chiuso, che Johann Fichte teorizza al principio del diciannovesimo secolo (2 ). Per l’idealismo post-hegeliano di Fichte le dimensioni dell’uno e dell’altro debbono necessariamente coincidere, se non si vuole attentare a quel valore sommo che e`, per il filosofo tedesco, la sovranita` dello Stato. Un’utopia, certo, ma illuminante. Fichte intuiva, in un’epoca di incalzante dilatazione del commercio internazionale, il depotenziamento che gli Stati ne avrebbero subito;
En esta etapa inicial de la economía de la superposición tamaño del mercado
con los del Estado: es decir, si esta búsqueda coincidencia territorial
un paralelo en la historia del pensamiento moderno, el Estado comercial cerrado,
Johann Fichte teoriza que a principios del siglo XIX (2
). para el idealismo
posthegeliana Fichte la una y las otras dimensiones debe
necesariamente coinciden, si usted no quiere hacer un intento de que el alto valor que
Es, por el filósofo alemán, la soberanía del estado. Una utopía, por supuesto, pero esclarecedor.
Fichte percibió, en una era incesante expansión del comercio internacional,
la pérdida de poder que afirma que sufriría;
b) ci riferiamo, in secondo luogo, all’economia a mercato ‘‘internazionale’’. Qui le varie funzioni economiche appaiono territorialmente dissociate: alcune si svolgono entro il mercato nazionale, altre si espandono oltre i confini nazionali. La forza lavoro, ı´ capitali, l’organizzazione produttiva restano nazionali; ma le materie prime provengono anche da altri mercati, e anche ad altri mercati sono destinati i prodotti. E` la internazionalizzazione del commercio, che nella storia delle idee troviamo teorizzata, alla meta` del diciannovesimo secolo, da un altro esponente della filosofia post-hegeliana. E` , per Karl Marx, «l’instaurazione di un mercato mondiale», con scambi estesi «per tutto il globo terrestre», con un «traffico universale», implicante «una universale dipendenza delle nazioni l’una dall’altra» (3 ). Cio` che decreta il tramonto dello Stato commerciale chiuso di Fichte, ma annuncia anche la piu` profonda crisi della sovranita` statale che si manifestera` un secolo dopo, nella seconda meta` del ventunesimo secolo;
b) nos referimos, en segundo lugar, a la economía a nivel internacional '' mercado ''.
Aquí las diversas funciones económicas aparecen territorialmente disociadas: algunos
tienen lugar en el mercado nacional, otros se están expandiendo más allá de los límites
nacional. La mano de obra, ee' de capital, organización de la producción siguen siendo nacionales;
sino también las materias primas provienen de otros mercados, y también para otros
son mercados para los productos.
Esta es la internacionalización del comercio, que encontramos en la historia de las ideas
teorizado, a la meta` siglo XIX, por otro miembro
de la filosofía posthegeliana. Es a Karl Marx, 'el establecimiento de un mercado
Mundo', con amplios intercambios 'en todo el mundo', con un "tráfico
universal "que implica" una dependencia entre sí universal de las naciones "
(3
). Cio` que decreta la puesta del sol del Estado comercial cerrado Fichte,
sino que también se anuncia la crisis más profunda de la soberanía estatal que manifestera`
Un siglo más tarde, en la segunda mitad del siglo XXI;
c) ci riferiamo, in terzo luogo, all’economia a mercato globale, quella del
nostro tempo. Qui tutte le classiche funzioni economiche perdono una connotazione
nazionale. Non sono solo le merci a circolare oltre i confini nazionali;
la stessa organizzazione produttiva e distributiva si disloca e si ramifica all’estero.
Rilevazioni statistiche hanno messo in evidenza che nove fra le quindici maggiori imprese del nostro tempo hanno piu` del 50% del loro patrimonio
all’estero e cinque piu` del 70%; sette hanno all’estero piu` del 50% e tre
piu` del 70% dell’occupazione (4
).
c) se refieren, en tercer lugar, a la economía de mercado global, la de la
nuestro tiempo. Aquí todo el clásico económica perder una connotación funciones
Nacional. No sólo los bienes circulen a través de fronteras nacionales;
la misma organización de la producción y distribución y se extiende sucursales en el extranjero.
Los estudios estadísticos han demostrado que nueve de las quince mayores empresas de nuestro tiempo tienen más del 50% de sus activos
en el extranjero y cinco más que el 70%; siete en el extranjero tienen más del 50% de tres
más de 70% del empleo (4
).
Queste rilevazioni contraddicono, o quanto meno rendono non piu` attuale, l’arcaica filosofia dell’imperialismo, che attribuiva alle Grandi Potenze la funzione di spianare alle imprese nazionali la strada per la conquista dei mercati mondiali. Gli odierni protagonisti della globalizzazione sono, piuttosto che gli Stati, le imprese transnazionali. La Shell ha un patrimonio estero pari al 67,8% del totale, e una occupazione estera pari al 77,9%; la Volkswagen ha un patrimonio estero pari all’84,8% ed una occupazione estera pari al 44%; ma la Nestle´ e` l’impresa piu` globalizzante, con un patrimonio estero pari all’86,9% ed una occupazione estera pari al 97%. Orbene, la prima di queste imprese ha capitale olandese, la seconda e` tedesca e la terza e` svizzera. Si puo` oggi dominare il mercato mondiale senza avere alle spalle una grande potenza militare e neppure una significativa potenza politica. Le imprese transnazionali possono fare a meno dell’una, come dell’altra; hanno in se stesse la forza che le sospinge alla conquista dei mercati mondiali. Con l’avvento del mercato globale l’economia si dissocia dalla politica. Siamo agli antipodi del pensiero di Fichte: le imprese del nostro tempo, secondo i sociologi, «si muovono in uno spazio abitato solo dall’economia, non anche dalla politica» (5 ). I giuristi, a loro volta, denunciano l’«arretramento della sovranita` degli Stati» (6 ), proprio come aveva temuto Fichte.
Estos hallazgos contradicen, o al menos no lo hacen más actual,
la filosofía arcaica del imperialismo, que atribuye a las grandes potencias
según el plano de las empresas nacionales el camino para la conquista de los mercados
mundo. protagonistas de la globalización de hoy en día son bastante
Que los Estados, las empresas transnacionales. Shell tiene una participación de capital extranjero
67,8% del total, y un 77,9% la ocupación extranjera; Volkswagen
una participación extranjera del 84,8% y una ocupación extranjera de 44%;
pero Nestlé' es más globalización de la compañía con una participación extranjera de
86,9% y una ocupación extranjera igual a 97%.
Sin embargo, la primera de estas sociedades de capital holandés, el segundo es alemán
y la tercera es suizo. Ahora bien, puede dominar el mercado mundial sin
conseguir detrás de una gran potencia militar, ni un poder significativo
la política. Las empresas transnacionales pueden prescindir de uno
otra; Ellos tienen en sí mismos la fuerza que empuja la conquista de los mercados
mundo.
Con el advenimiento de la economía de mercado mundial se disocia de la política.
Estamos en las antípodas del pensamiento de Fichte: empresas de nuestro tiempo, de acuerdo
sociólogos, "se mueven en un espacio habitado sólo por la economía, ni siquiera
desde la política "(5
). Los abogados, por su parte, denunciaron la '' retirada de
soberanía de los Estados "(6
), Tal como él había temido Fichte.
l governo dell’economia doveva essere, per Max Weber, monopolio degli
Stati. L’odierno declino del governo pubblico dell’economia non e`, a ben vedere,
solo il portato di una conversione al liberismo, di una ritrovata fiducia
nella capacita` di autoregolazione del mercato. Alla base della politica delle privatizzazioni
c’e` anche, e forse c’e` soprattutto, un piu` generale mutamento delle
condizioni e degli spazi entro i quali si svolge la competizione economica,
che non sono piu` , nell’odierna economia transnazionale, le condizioni di una
competizione suscettibile di decisivi correttivi politici, ne´ sono piu` gli spazi di
una competizione a carattere prevalentemente nazionale. Il rapporto fra Stato
e mercato si e` invertito: e` il mercato, – o meglio sono le agenzie transnazionali di rating – che giudicano i titoli del debito pubblico emessi dagli Stati e che
condizionano la politica finanziaria di questi ultimi.
La globalizzazione di cui, alla meta` dell’Ottocento, parlava Karl Marx non
era solo una vicenda dell’economia. La internazionalizzazione del commercio
comportava, nella sua rappresentazione del mondo di allora, anche la internazionalizzazione
della cultura. Ritrovava la internazionalizzazione, «come nella
produzione materiale, cosı` anche in quella spirituale»; constatava che «i prodotti
spirituali delle singole nazioni diventano patrimonio comune», e «dalle
molte letterature nazionali e locali esce una letteratura mondiale». La internazionalizzazione
dell’homo oeconomicus era vista, a questo modo, come fattore
idoneo a provocare una universale consapevolezza della condizione dell’uomo,
questa volta senza aggettivi. Il mercante «senza patria» apriva gli spazi
per una umanita` cosmopolita
La política económica debe ser, por Max Weber, Monopoly
Unidos. gobierno declive pública actual de la economía no es, en retrospectiva,
sólo el resultado de una conversión al liberalismo, una renovada confianza
la capacidad de autorregulación del mercado. La base de la política de privatización
También c'e`, c'e` y quizás lo más importante, un cambio más general de
condiciones y de los espacios dentro de los cuales se lleva a cabo la competencia económica,
que no son más, la economía transnacional de hoy, las condiciones de una
la competencia susceptibles a ne decisiva correctiva política' son más espacios para
una competición en la predominantemente nacional. La relación entre el estado
y el mercado se invierte: es el mercado - o mejor dicho, son las agencias de calificación transnacionales - que juzgan los títulos de deuda pública emitidos por el Estado, pero
influir en la política financiera de este último.
La globalización de los cuales, el meta` XIX, hablaba Karl Marx
era sólo una cuestión de economía. La internacionalización del comercio
Se comportó, en su representación del mundo de entonces, incluso la internacionalización
cultura. Encontró su internacionalización ", como en
la producción material, Cuando así también en el espiritual "; encontrado que los productos'
necesidades espirituales de una nación se convierte en patrimonio común "y" el
numerosas literaturas nacionales y locales se forma una literatura universal ". la internacionalización
Homo economicus fue visto, de esta manera, como un factor
adecuada para provocar una toma de conciencia universal de la condición humana,
esta vez sin adjetivos. El comerciante espacios abiertos 'sin estado'
para una humanidad cosmopolita
Marx non poteva, ne´ voleva, cogliere la portata che questa internazionalizzazione
della «produzione spirituale» era suscettibile di assumere nel campo
del diritto, ossia la costruzione di un giuridico «patrimonio comune» dell’umanita`.
Per la verita`, l’intuizione di un diritto universale, oltre i divergenti diritti
storici realizzati nei singoli Stati, precede la globalizzazione dell’economia.
Questa ne ha, nel tempo presente, solo accelerato la consapevolezza, sollevando
la questione di una globalizzazione «sostenibile», ossia compatibile con il
rispetto dei diritti umani (7
).
Ci riferiamo ora alla Scuola del diritto naturale, sorta fra il Seicento ed il
Settecento, con Domat in Francia, con Grozio in Olanda, con Puferdorf in
Germania, e con tanti altri. Il loro progetto culturale era di costruire un diritto
a misura dell’uomo; il metodo che praticavano era attinto dalle scienze naturali,
allora trionfanti, da Keplero a Copernico, a Galileo. Essi volevano delineare
un sistema che fosse, secondo i postulati di quelle scienze, razionale
per eccellenza, siccome basato sulla ragione dell’uomo. Talvolta si conformavano
al diritto romano, perpetuatosi nei secoli al di la` di ogni realizzazione politica del diritto; talaltro se ne discostavano per costruire in suo luogo un diverso
diritto, che fosse realmente conforme alla ragione umana. Oltre la Manica,
fece loro eco Edward Coke: negli Institutes of the Lawes of England scriveva
che «la ragione e` l’anima e la vita del diritto», e che «nulla che sia contro
la ragione e` diritto». La volonta` del sovrano e` solo «ragione artificiale», in antitesi
alla «ragione naturale». Proprio perche´ fondato sulla ragione, il diritto
naturale era, fondamentale, un diritto laico: esso esiste, aveva proclamato
Grozio, etsi deus non daretur(
8
).
Marx no podía, ne' quería, sujete la medida en que esta internacionalización
la "producción espiritual 'era probable que tome el campo
de la ley, a saber, la construcción de una humanidad legal 'patrimonio común'.
Porque la verdad, la intuición de un derecho universal, así como los derechos divergentes
lugar histórico en el miembro, precede a la globalización de la economía.
Este ha sido, en la actualidad, sólo se aceleró la toma de conciencia
la cuestión de la globalización "sostenible", que es compatible con el
respeto de los derechos humanos (7
).
Nos referimos ahora a la Facultad de Derecho Natural, construido entre los siglos XVII y
siglo XVIII, con Domat en Francia, con Grocio en Holanda, con Puferdorf en
Alemania, y muchos otros. El proyecto cultural era construir un derecho
a medida del hombre; que practicó el método fue tomado de las ciencias naturales,
entonces triunfante, de Kepler a Copérnico, Galileo. Querían esbozar
un sistema que, de acuerdo con los postulados de las ciencias, racional
por excelencia, como se basa en la razón humana. A veces se ajustaban
la ley romana, siglos perpetuatosi a por allá de cualquier realización de la política adecuada; talaltro partieron para construir en su lugar una diferente
ley, que era realmente digno de la razón humana. Además del Canal Inglés,
hecho su eco Edward Coke: los Institutos de la Lawes de Inglaterra escribió
que "la razón es el alma y la vida del derecho" y que "nada de lo que está en contra
la razón es correcto ". La buena voluntad del soberano es única "razón artificial", en contraste
el "derecho natural". causa justa' basada en la razón, la ley
Que era, un derecho secular natural, esencial, ya que existe, se había proclamado
Grotius, ETSI deus non daretur (
8
).
Era una filosofia giuridica che contraddiceva la filosofia politica allora imperante, solidale alle realizzazioni storiche dei tempi, che erano tempi di dispotismo, nei quali prendeva corpo lo Stato assoluto, superiorem non recognoscens. «Sovrano», aveva dettato nel Cinquecento Jean Bodin, «e` colui che da altro non dipende se non dalla propria spada». E il diritto altro non e` se non «il comando del sovrano» (9 ). Nel Seicento ancora l’immagine della spada domina il pensiero di Thomas Hobbes. E` giusto, scrive l’autore del Leviatano, solo cio` che corrisponde alla volonta` del sovrano (10). A Coke obietta Hobbes che «non e` la sapienza, ma l’autorita` che crea il diritto» (11). Nasce, nell’Inghilterra di quel secolo, il dogma dell’onnipotenza del legislatore, espresso dal famoso paradosso «il parlamento puo` fare tutto, tranne che trasformare l’uomo in donna». A quel paradosso l’Inghilterra del Seicento aggiunge un altro paradosso: «il re non puo` sbagliare»; egli e` dunque infallibile, le sue decisioni sono incensurabili. In Francia non e` da meno Blaise Pascal: «e` la forza, non la giustizia, a dettare la legge».
Era una filosofía legal que contradice la filosofía política vigente en ese momento, integrales con las realizaciones históricas de los tiempos, que eran los tiempos del despotismo, Él tomó forma en la que el Estado absolutista, no superiorem recognoscens. "Soberano", dictó en el siglo XVI Jean Bodin, "es el que otra no depende si no en su espada ". Y el otro derecho no es si "El comando de la soberana" (9 ). En el siglo XVII todavía domina la imagen de la espada el pensamiento de Thomas Hobbes. Es simplemente, escribe el autor de Leviatán, solamente cio` la que corresponde a la voluntad de la regla (10). Una Coca-Cola objetos Hobbes que "no es sabiduría, pero la autoridad que crea el derecho" (11). Born, Inglaterra de ese siglo, el dogma de la omnipotencia del legislador expresada por el famoso paradoja "parlamento puede hacer todo, excepto el hombre maquillaje en la mujer ". Una paradoja de que la Inglaterra del siglo XVII añade otra paradoja: "El rey puede hacer nada malo"; Es, por lo tanto infalible, sus decisiones Son irreprochable. En Francia hay menos Blaise Pascal, "es la fuerza, no Justicia, al establecer la ley ".